Centro di documentazione e studi tartiniani ‘Bruno e Michèle Polli’
TARTINI 330
Giuseppe Tartini (Pirano, 8 aprile 1692 – Padova, 26 febbraio 1770) è stato detto il ‘Maestro delle Nazioni’ perché la sua sapienza didattica e la sua straordinaria figura di virtuoso del violino, musicista e scienziato attraevano allievi da tutta Europa; il Conservatorio di Trieste, a lui intestato, per collocazione geografica, storia, disegno programmatico ha la stessa vocazione, essere punto di riferimento artistico e formativo per giovani musicisti provenienti da tutto il mondo.
Tartini 330 è il momento finale di una serie di iniziative organizzate in relazione all’anniversario della nascita fra 2022 e 2023 dal Centro di documentazione e studi tartiniani ‘Bruno e Michèle Polli’, emanazione del Conservatorio di Trieste che si occupa statutariamente dello studio e della divulgazione dell’opera del grande compositore piranese. Proprio per l’alta qualità scientifica ed artistica della proposta l’intero progetto ha ricevuto un finanziamento speciale del Ministero dell’Università e della Ricerca.
I tre giorni del festival, fra mostre, seminari, workshop, concerti offriranno uno scorcio importante sugli studi e sugli attuali esiti di ricerca e produzione musicale intorno alla figura di Giuseppe Tartini.
21 febbraio, ore 16.
Tartini 330 avrà inizio nel foyer della Sala Tartini con l’inaugurazione della mostra MAESTRO DELLE NAZIONI
Il patrimonio culturale europeo condiviso di Giuseppe Tartini: a mostra, curata dai Professori Sergio Durante, Nejc Sukljan e Boštjan Udovič è stata già presentata nella Sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.
21 febbraio, ore 16.30
I lavori convegnistici inizieranno con i saluti istituzionali da parte della Presidente Daniela Dado e del Direttore Sandro Torlontano del Conservatorio di Trieste: a seguire, Giulio D’Angelo e Paolo Da Col presenteranno i progetti realizzati e in itinere del Centro di documentazione e studi tartiniani ‘Bruno e Michèle Polli’. Peter Stadler (Università di Paderborn), Guido Viverit e Margherita Canale illustreranno le caratteristiche e le potenzialità di sviluppo del Catalogo tematico on line di Giuseppe Tartini.
Questo straordinario strumento di lavoro per musicologi e studiosi tartiniani è la risorsa più cospicua è importante prodotta dal Centro di documentazione e studi tartiniani ‘Bruno e Michèle Polli’, sviluppando i risultati del progetto tARTini realizzato grazie al Programma europeo INTERREG A Italia – Slovenia 2014 – 2020: non ci sono al momento molti Cataloghi tematici on line e quello delle opere di Giuseppe Tartini pubblicato in www.discovertartini.eu ed ottimizzato dal Centro è certamente il più cospicuo per quantità di dati offerti. L’attuale sviluppo del Catalogo tematico tartiniano è frutto di una collaborazione fra Centro di documentazione e studi tartiniani e Biblioteca Nazionale di Danimarca prima e l’Università tedesca di Paderborn oggi. Tutta la struttura si basa sul sistema MerMEId, una piattaforma di catalogazione in grado di offrire più modalità di consultazione e interrogazione dati. Esperti e studiosi del Centro Studi fanno parte di un gruppo di lavoro e sono in costante contatto con i colleghi dell’Università di Paderborn e di altre importanti Istituzioni culturali europee per rendere MerMEId sempre accessibile nell’utilizzo e sempre più versatile ed affidabile per l’immissione di nuovi materiali e la consultazione dei dati.
21 febbraio, ore 18
La giornata di studi proseguirà con una sessione di lavori presieduta da Federico Gon (Conservatorio di Trieste) durante la quale saranno presentate tre relazioni:
Agnese Pavanello (Musik-Akademie Basel / FHNW) La musica di Giuseppe Tartini tra studio ed esecuzione: percorsi e prospettive
Cristina Scuderi (Conservatorio di Trieste): Per una ricostruzione della Scuola delle Nazioni di Giuseppe Tartini: problemi e prospettive
Chiara Casarin (Università di Padova): Costruire un mito: le laudi di Giuseppe Tartini tra “popolare” e “colto”
21 febbraio, ore 20.30
Il primo giorno del Festival terminerà con un importante concerto dell’Ensemble L’Astrée dal significativo titolo: Giuseppe Tartini e la “Scuola delle Nazioni”.
L’ensemble torinese (Francesco D’Orazio, violino, Rebeca Ferri, violoncello Giorgio Tabacco, clavicembalo) presenterà sonate di Giuseppe Tartini e di due suoi importanti allievi, Pietro Nardini e Pierre La Houssaye. Vedi dettagli del concerto in fondo.
22 febbraio, ore 16.
La giornata di studi comincerà con la presentazione di due iniziative editoriali fondamentali per la comprensione e per l’approfondimento degli studi intorno alla figura di Giuseppe Tartini.
Università di Padova, Università di Lubiana, Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e Michèle Polli” hanno curato rispettivamente uno dei tre volumi Giuseppe Tartini and the Musical Culture of Enlightenment (Peter Lang Editore), che saranno presentati da Sergio Durante (Università di Padova), Gabriele Taschetti (Università di Padova) , Nejc Sukljan (Università di Lubiana), Federico Gon (Conservatorio di Trieste) Paolo Da Col (Conservatorio di Venezia), Margherita Canale,.
Nella stessa sessione sarà presentata un’altra importante iniziativa editoriale, la pubblicazione dell’edizione critica degli opera omnia di Giuseppe Tartini prodotta dalla casa editrice Bärenreiter. L’ambizioso progetto editoriale, diretto da Sergio Durante, prevede la pubblicazione di 25 volumi. A presentare il progetto, insieme al Professor Durante sarà il musicologo Matteo Cossu (Università di Padova) che ha curato il primo dei volumi previsti.
22 febbraio, ore 18
L’attività convegnistica terminerà con una sessione di lavori presieduta da Agnese Pavanello (Musik-Akademie Basel / FHNW) durante la quale saranno presentate tre relazioni:
Juan Mariano Porta (Università di Padova): Le sonate a tre di Giuseppe Tartini: storia, trasmissione dei testi, stile.
Margherita Canale, ricercatrice, esperta tartiniana: I concerti Dounias Deest di Tartini, fonti e attribuzioni plurime.
Manuel Staropoli (Conservatorio di Trieste) La musica per flauto di Tartini: testimonianze di J.J. Quantz.
21 febbraio, ore 20.30
Il concerto dell’Ensemble Aurora (Enrico Gatti, violino I,Pietro Battistoni, violino II, Cristiano Delpriori, viola, Cristina Vidoni, violoncello) dal titolo Giuseppe Tartini e la sua eredità presenterà composizioni per quartetto d’archi del compositore piranese e di Raffaele Sirmen, Maddalena Lombardini Sirmen, Pietro Nardini.
Vedi dettagli del concerto in fondo.
23 febbraio, ore 09.30
Incontro di lavoro fra i partner del progetto tARTini realizzato grazie al Programma europeo INTERREG A Italia – Slovenia 2014 – 2020 e delle nuove iniziative intraprese negli anni scorsi quale seguito del progetto, quale implementazione degli accordi di partnership e quali sviluppi progettuali nella nuova programmazione europea 2021 – 2027 (solo per invito).
23 febbraio, ore 20.30
L’intero Festival Tartini 330 si concluderà con un concerto dell’Ensemble Cubicularis (Tanja Vogrin, soprano, Sonja Runje, mezzo-soprano, Matthew Baker, basso, Mojca Gal, Ajda Porenta, violini, Domen Marinčič, basso di viola, violoncello, Tomaž Sevšek, organo) che proporrà un programma di composizioni sacre scritte fra XVII e XVIII secolo per la Cattedrale di Capodistria.
Vedi dettagli del concerto in fondo.
I Concerti di Tartini 330
21 febbraio, ore 20.30 Sala Tartini Conservatorio di Trieste
Giuseppe Tartini e la “Scuola delle Nazioni”
Giuseppe Tartini (1692-1770)
Sonata in mi minore op.1 n.5
Largo
Allegro
Allegro assai
Pietro Nardini (1722-1793)
Sonata in re maggiore P.V:5
Adagio
Allegro
Allegro con variazioni
Giuseppe Tartini
Sonata in do minore op.1 n.8
Cantabile
Allegro Assai
Allegro
Pierre La Houssaye (1735-1818)
Sonata in sol minore op.1 n.4
Allegro
Cantabile
Presto
L’Astrée
Francesco D’Orazio violino
Rebeca Ferri violoncello
Giorgio Tabacco clavicembalo
Nel 1991, sotto l’egida dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte e per iniziativa di Giorgio Tabacco nasce a Torino l’Astrée, formazione strumentale specializzata nel repertorio sei-settecentesco secondo criteri storici e con l’utilizzo di strumenti originali. L’Ensemble trae il proprio nome da una composizione di François Couperin Le Grand che sul finire del Seicento chiamò L’Astrée una delle sue Sonades en Trio.
Fin dall’inizio della sua attività, il gruppo rivolge una particolare attenzione al ricco patrimonio musicale piemontese in gran parte ancora inedito, e ad autori le cui musiche sono conservate presso le biblioteche piemontesi. Questa peculiarità ha suscitato molto interesse da parte del pubblico e della critica internazionale.
Il gruppo svolge un’intensa attività concertistica, ospite di importanti associazioni e festival quali: Settembre Musica e l’Unione Musicale di Torino, l’Autunno Musicale di Como, l’Oratorio del Gonfalone di Roma, la Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, l’Associazione Filarmonica Romana, il Festival Internazionale di Musica Antica di Urbino, il Ravenna Festival, il Festival di Hagen, il Centre de Musique Baroque di Versailles, il Festival Mozart di Lille, la Cambridge Society of Early Music di Boston, l’Auditorio de Musica di Madrid, la Frick Collection di New York, la New York University, la Vancouver University, il Teatro Coliseum di Buenos Aires, il Teatro Municipal di Santiago del Cile, l’Innsbrucker Festwochen, il Konzert Haus di Vienna.
L’Astrée ha registrato per la casa discografica Symphonia due compact disc contenenti opere di importanti autori piemontesi del Settecento: Giovanni Battista e Giovanni Lorenzo Somis, Gaetano Pugnani, Gaspare Giuseppe Chiabrano. Dal 1996 il gruppo collabora con la casa discografica francese Opus111 con la quale ha fino ad ora realizzato un compact disc dedicato a Felice Giardini, uno al compositore napoletano Tommaso Giordani e ha preso parte un importante progetto che prevede la registrazione integrale dei concerti e delle cantate da camera di Antonio Vivaldi i cui autografi sono custoditi presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Nell’ambito di questo progetto sono stati realizzati alcuni CD contenenti concerti e cantate da camera in collaborazione con il mezzosoprano Laura Polverelli e con il soprano Gemma Bertagnolli.
Molte le realizzazioni con la rivista Amadeus per la quale il gruppo ha registrato i concerti di Bach per due clavicembali e archi, le sonate di Haendel per violino e basso continuo, le sonate di Bach per violino e clavicembalo, i Trii di Haydn per fortepiano, violino e violoncello. Recentemente l’Astrée ha iniziato una collaborazione con la casa discografica francese Aparté con la quale ha realizzato un cd dedicato alle cantate di Francesco Cesarini, compositore romano di inizio settecento.
22 febbraio, ore 20.30 Sala Tartini Conservatorio di Trieste
Giuseppe Tartini e la sua eredità
GIUSEPPE TARTINI (1692-1770)
Sonata à quattro n°1 in Sol maggiore:
Presto – Andante – Allegro assai
RAFFAELE SIRMEN (1745-1809)
Quartetto n°1 in Mi bemolle maggiore:
Andante – Minuetto/Trio – Rondò: Allegretto
MADDALENA LOMBARDINI SIRMEN (1745-1818)
Trio n°5 in Sol maggiore per due violini e violoncello:
Allegro moderato – Rondò: Allegro / Menuetto: Allegro
PIETRO NARDINI (1722-1793)
Quartetto n°4 in Fa maggiore
Adagio – Allegro – Tempo di Minuet
Ensemble AURORA:
Enrico Gatti, violinoI
Pietro Battistoni, violino II
Cristiano Delpriori, viola
Cristina Vidoni, violoncello
Ispiratosi ad Eos, la “dea dalle rosee dita”, Enrico Gatti ha fondato nel 1986 l’Ensemble “Aurora” insieme ad altri artisti appassionati dallo studio e dall’interpretazione del patrimonio musicale anteriore al 1800, con particolare riferimento a quello italiano.
Ciascuno dei musicisti dell’ensemble ha alle sue spalle un attento lavoro di ricerca personale, ed ha perfezionato e qualificato la sua preparazione presso le più prestigiose scuole europee quali il Conservatorio Reale dell’Aja, la Schola Cantorum di Basilea, il Conservatorio di Amsterdam, il Conservatorio di Ginevra, il Mozarteum di Salisburgo, il Conservatorio Superiore di Parigi.
In un’epoca in cui le sonorità della musica antica hanno acquistato una fisionomia sempre più nervosa e ritmata l’Ensemble Aurora ha basato la ricerca della propria emissione sonora sulla caratteristica più costante dell’estetica sei-settecentesca: l’imitazione della natura, e quindi della voce umana, con le sue dinamiche, pronunce ed articolazioni.
Su questa base l’impiego di strumenti originali ed un loro adeguato uso in relazione al repertorio affrontato non viene concepito come un fine, bensì come un mezzo prezioso per il recupero della tradizione italiana, contraddistinta da quella nobiltà e raffinatezza che solo un equilibrio fra rigorosa preparazione e fantasia interpretativa permette.
L’ensemble si è formato con un approfondito lavoro sulla letteratura del XVII secolo e sulle sonate a tre di Corelli, considerando ciò come cifra stilistica di fondo necessaria per poter poi affrontare il repertorio successivo senza il pericolo di anacronistiche interpretazioni.
Oltre a numerosi programmi strumentali sono stati realizzati anche programmi di cantate profane e sacre (con Gemma Bertagnolli, Gloria Banditelli, Guillemette Laurens, Roberta Invernizzi, Jill Feldman, Gian Paolo Fagotto, Roberta Mameli e altri). Il gruppo si è esibito in quasi tutti i paesi europei, negli Stati Uniti, in America del sud ed in Giappone, ospite di importanti stagioni concertistiche fra cui ricordiamo il Festival van Vlaanderen, Lufthansa Festival di Londra, Festival des Cathedrales, Ambraser Schlosskonzerte Innsbruck, “Symphonia en Perigord”, Festival International de Musique Sacrée de Lourdes, Tage Alter Musik Herne, Théâtre de Caen, Library of Congress (Washington), Festival “Vivaldi in Veneto”, “Musica e poesia a S. Maurizio” di Milano, Filarmonica di Roma.
L’Ensemble Aurora ha inciso per Tactus, Symphonia, Arcana e Glossa, con cui ha realizzato varie prime registrazioni mondiali. È stato insignito, fra gli altri riconoscimenti, due volte del Premio Internazionale del disco “Antonio Vivaldi” per le migliori incisioni di musica strumentale italiana del 1993 e del 1998; l’integrale dell’op.III di Corelli ha ricevuto il “diapason d’or de l’année” 1998, e quella dell’op.IV il “Preis der Deutschen Schallplattenkritik” 2013.
23 febbraio, ore 20.30 Sala Tartini Conservatorio di Trieste
Musica nella Cattedrale di Capodistria fra Seicento e Settecento
Antonio Tarsia (1643–1722)
Confitebor tibi Domine (1680) [Salmo 111]
Anonimo
Ecce nunc benedicite [Salmo 134]
Antonio Tarsia
Salve Regina (1712) antifona mariana
Anonimo
Festino primo (1678)
Borè – Corrente – Minuet –
Tempo di Gagliarda piccola – Minuet à Ruggiero
[entrambe le parti di violino ricostruite da Domen Marinčič]
Antonio Tarsia
Beatus vir (1680) [Psalm 112]
Antonio Tarsia
De profundis tenebrarum (1687) [sequenza per la festa di Sant’Agostino]
Anonimo
Festino terzo (1678)
Gagliarda francese – Minuet – Minuet – Boré
[entrambe le parti di violino ricostruite da Domen Marinčič]
Antonio Tarsia
Sonate tube (1687) [motetto per San Marco]
Antonio Tarsia
Si quaeris miracula (1715) [responsorio per Sant’Antonio da Padova]
Francesco Antonio Bonporti (1672–1749)
Ciaccona in G major, op. 2 (1698)
Antonio Tarsia
Laudate pueri (1711) [Salmo 113]
Ensemble Musica Cubicularis:
Tanja Vogrin, soprano
Sonja Runje, mezzo-soprano
Matthew Baker, basso
Mojca Gal, Ajda Porenta, violini
Domen Marinčič, basso di viola, violoncello
Tomaž Sevšek, organo
Fondato nel 2004 Musica cubicularis è un’ensemble dalla formazione flessibile.
I programmi presentati offrono spesso un repertorio costituito di materiali inediti e non disponibili in edizioni moderne (arie d’opera dall’Archivio Attems di Slovenska Bistrica, dialoghi dall’Archivio della Cattedrale di Capodistria, musica sacra dal Monastero francescano di Novo Mesto, concerti da Ptuj, brani rinascimentali dedicati a membri della famiglia Khisl).
L’ensemble si è esibito in Slovenia, Italia, Croazia, Germania, Spagna, Repubblica Ceca, collaborando con solisti di gran fama quali Manfredo Kraemer, Federico Guglielmo, María Cristina Kiehr, William Dongois,,Bojan Čičić e Edoardo Torbianelli.
Dal 2018, Musica cubicularis si esibisce anche come consort di viole e con questa formazione ha finora realizzato cinque programmi tematici. Nel 2021 l’ensemble ha registrato un CD di mottetti e musica strumentale di Isaac Posch, compositore del primo Seicento attivo sul territorio dell’attuale Slovenia.
TARTINI 330 è stato finanziato da